Il borsino dopo Torino-Lazio 1-2: torna l’appuntamento con la rubrica di Carlo Quaranta. Ecco chi sale e chi scende dopo la sfida con i biancocelesti
C’è chi dice no. Chi non vuole arrendersi né omologarsi al De Profundis già in atto per quanto riguarda la salvezza o il derby di sabato: il Torino visto contro la Lazio è una squadra viva, che è passata in vantaggio piuttosto casualmente e che poi ha cercato di tenere testa alla Lazio più e meglio di quanto fece contro l’Udinese pur vincendo. D’accordo, non ha qualità eccelse (tuttavia non sono meno di quelle di un anno fa) ma avrebbe quanto basta per potersi giocare un derby più proibitivo che mai vista la situazione generale, il caldo e l’orario folle. E per conquistare punti e tifosi giocando col coltello tra i denti, come ha detto giustamente mister Longo, schierando la migliore formazione possibile, senza fare calcoli.
Torino-Lazio, il borsino granata
Contro i biancocelesti si sono rivisti gli stessi errori e le medesime lacune già abbondantemente enucleate nelle precedenti occasioni ed è superfluo sottolineare i passaggi a vuoto dei singoli, l’incapacità di disegnare trame nuove e veloci, la quasi totale assenza di movimenti senza palla o spunti interessanti, i piazzamenti difensivi sbagliati sia su palle inattive che in velocità, la stucchevole ripetitività di certi errori, la panchina corta ecc. Sono tutti fattori che contribuiscono a rendere facilmente spiegabile la classifica, i 14 punti in meno rispetto ad un anno fa alla stessa giornata, il numero record di sconfitte, la media di 2,16 gol subiti e tutto il resto.
Ma guai a pensare al derby come una partita già persa o addirittura da snobbare pensando al Brescia perché resta sempre la prima di nove finali (e di solito gli juventini le finali le perdono!) e pur sempre quella che più di ogni altra – tanto più considerata la situazione attuale – può sbloccare la squadra, la classifica e la rassegnazione dei tifosi.
CHI SALE:
BELOTTI non ha disputato una partita memorabile ma non è facile trasformare un rigore dopo un errore decisivo nell’ultima occasione e va in gol da tre partite consecutive.
LYANCO buona prestazione al posto di Izzo, insuperabile di testa in area, bene pure in anticipo anche se non legge adeguatamente il filtrante per il pareggio di Immobile. Sfrutta positivamente la chance concessa.
MILLICO sempre pochi minuti a disposizione ma di qualità e personalità. Si decentra, dribbla, reagisce.
LUKIC stavolta gioca dall’inizio, acquisisce minutaggio proponendo il solito gioco semplice, scolastico ma pulito sebbene senza acuti. Benino in interdizione.
STABILI:
SIRIGU non deve compiere grandi parate, anzi solo una semplice nel primo tempo e una di piedi d’istinto su Milinkovic-Savic un attimo prima dello sfortunato tocco di Bremer che lo spiazza sul tiro di Parolo a testimonianza del ruolo della sfortuna.
N’KOULOU si riscatta procurandosi il rigore dell’illusorio vantaggio e disputando una partita discreta uscendo anche con eleganza in alcune situazioni ma non riuscendo a chiudere su Immobile che pareggia.
BREMER ancora titolare come in tutte le partite post interruzione. Parte bene con anticipi fin sulla trequarti e, a parte qualche difficoltà tecnica, non sfigura contro gli attaccanti laziali.
VERDI a parte un buon avvio con la punizione che propizia il rigore e un buon assist per Belotti al limite dell’area, la sua prestazione è sulla falsariga dei precedenti spezzoni.
MEITE’ è più dinamico del solito, prende qualche iniziativa e cerca di opporsi a Luis Alberto che però fornisce l’assist per gol di Immobile. Nel finale perde qualche pallone di troppo.
AINA rispetto a Cagliari commette meno errori, riesce ad opporsi ad un cliente ostico come Lazzari e affonda mettendo anche un paio di cross interessanti in area. Chiede il cambio stremato.
DE SILVESTRI conferma un periodo di poca brillantezza. Contro la squadra che lo ha lanciato cerca di dare qualcosa di più e si fa trovare spesso sul secondo palo per sfruttare le sue doti aeree ma in difesa concede più di qualcosa a Jony.
RINCON al centro di una mediana a tre, puntellata anche dall’inserimento di Lukic dall’inizio, si trova a suo agio e tiene botta meglio anche se qualche errore gli scappa comunque. Riesce a non saltare il derby per squalifica.
BERENGUER perde il posto da titolare e non riesce a lasciare tracce nemmeno da subentrato; si fa subito notare per dei tentativi di percussione centrale, poi si perde cambiando più volte posizione.
ANSALDI stavolta il suo ingresso non è decisivo ed anzi sulla corsia destra Lukaku lo supera agevolmente. Meglio quando passa a sinistra e sforna qualche buon cross.
EDERA ancora non all’altezza nel gioco aereo (non riesce a colpire di testa in area) e in ripiegamento non riesce ad impedire il gol vittoria a Parolo.

una volta (prima del miglior presiniente della storia) aspettavo il derby con speranza e orgoglio, adesso mi vorrei addormentare sino a domenica (o magari finchè il personaggino non se ne sarà andato)
Il derby come tutti gli altri precedenti lo perderemo.quello che mi auguro è di non arrivare falcidiato contro il Brescia.fosse x me farei riposare i diffidati,perché senza prenderci in giro,adesso quello che conta è salvarci.
concordo su tutta la linea
Intanto son cominciate le partite da Ufficio Inchieste e mi riferisco a Roma-Udinese di ieri sera.